Corpus Domini

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Anche a detta degli stessi abitanti, erano decenni che Corsagna non si presentava in veste così felicemente insolita come la domenica 26 giugno scorso, quando la solenne processione del Corpus Domini ha sfilato per le vie del paese, parate su entrambi i lati da una sequenza ininterrotta di lenzuola, mentre dalle finestre di tante case pendeva, orlata di trine, la preziosa biancheria di famiglia.
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Anche a detta degli stessi abitanti, erano decenni che Corsagna non si presentava in veste così felicemente insolita come la domenica 26 giugno scorso, quando la solenne processione del Corpus Domini ha sfilato per le vie del paese, parate su entrambi i lati da una sequenza ininterrotta di lenzuola, mentre dalle finestre di tante case pendeva, orlata di trine, la preziosa biancheria di famiglia.

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Sontuoso era il corteo. La banda paesana accompagnava il canto degli antichi inni eucaristici, mentre il Corpo del Signore, riparato dal baldacchino e custodito nell’ostensorio sorretto dal sacerdote, procedeva con austera lentezza in un clima di forte devozione lungo il percorso segnato dalla cortina dei candidi lini. A precedere e seguire il Santissimo erano gli incappati della Compagnia con le venerande insegne, i confratelli della Misericordia nelle storiche divise e tantissimi fedeli in preghiera.

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Sulla piazza, segnata da un camminamento di fiori e di verde e dei tradizionali simboli del Sacramento, avevano allestito l’ altare dove la processione avrebbe sostato; e tutto intorno, addossati ai muri delle case, insieme ai paesani c’erano tanti forestieri, venuti fin quassù per rendere omaggio al Signore “ascoso nei mistici veli” in un contesto di grande intensità religiosa; ma anche per gustare, più laicamente, il prodigioso recupero di una tradizione che sembrava essersi oramai perduta per sempre.